Strategia di cooperazione internazionale 2025-2028: presa di posizione

Il Consiglio dei PF ritiene essenziale che la DSC e la SECO collaborino in modo più sistematico con gli attori FRI in Svizzera e che stabiliscano partenariati istituzionali per l'insegnamento e la ricerca.

Per il Consiglio dei PF è fondamentale che si faccia pienamente ricorso all’expertise scientifica e alle tecnologie degli attori ERI per la cooperazione internazionale della Svizzera. Riteniamo essenziale che la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e la SECO cooperino in modo sistematico con gli attori ERI in Svizzera e stabiliscano dei partenariati istituzionali nell’insegnamento e nella ricerca. Solo così la Svizzera potrà continuare a essere attiva ai quattro angoli del pianeta e sostenere da un lato lo sviluppo di tecnologie innovative per migliorare le condizioni di vita e dall’altro politiche e programmi fondati su basi scientifiche. Per sfruttare queste sinergie potenziali occorre che i modelli di finanziamento siano concepiti in modo da tener conto delle modalità di funzionamento delle istituzioni di ricerca. In particolare, si dovrebbe rinunciare ai «matching fund» per le istituzioni finanziate dalla Confederazione e adeguare i costi generali («overhead») per i mandati.

Il coinvolgimento degli attori ERI permette inoltre di ricorrere ai dati basati sulla ricerca per definire l’orientamento strategico e valutare l’impatto dei progetti. Questa procedura dovrebbe essere sistematicamente integrata nella pianificazione dei programmi e ancorata a livello istituzionale. Da un po’ di tempo, la CI svizzera conduce in collaborazione con attori del mondo accademico degli studi d’impatto su alcuni progetti selezionati. Questa procedura si rivela spesso più complessa delle valutazioni standardizzate, ma è anche più rivelatrice e rappresenta uno strumento importante per ottenere i migliori risultati possibili con gli introiti fiscali investiti. Ricercatrici e ricercatori dell’ETH di Zurigo hanno già redatto uno studio e delle raccomandazioni in merito in collaborazione con la DSC. Su questa base proponiamo che la DSC, la SECO e la Divisione Pace e diritti umani (DPDU) del DFAE facciano raccogliere e analizzare ogni anno i fatti fondati su basi scientifiche relativi a settori di importanza strategica. Consigliamo inoltre di puntare maggiormente su studi d’impatto realizzati con il sostegno della comunità scientifica. Sarebbe anche utile elaborare una strategia dettagliata su come usare sistematicamente l’evidenza scientifica per definire l’orientamento strategico in particolare della DSC, nonché la scelta e pianificazione dei suoi progetti («research uptake strategy»).

I partenariati internazionali per la cooperazione scientifica rivestono un’importanza strategica e devono quindi essere consolidati a lungo termine. Siamo convinti che il sapere e le tecnologie del Settore dei PF e degli attori ERI svizzeri possano essere di grande utilità anche nell’ambito delle riflessioni sulla ricostruzione e il ripristino delle infrastrutture dell’Ucraina. A tal proposito sono già stati lanciati numerosi progetti. Il capitolo 3.4.2 sulla ricostruzione dell’Ucraina è ancora in fase di revisione. Riteniamo importante che la versione definitiva menzioni esplicitamente il fatto che anche gli attori ERI saranno coinvolti nella ricostruzione dell’Ucraina.

Per concludere, il Consiglio dei PF e le istituzioni del Settore dei PF appoggiano per ragioni scientifiche (e di sicurezza) gli investimenti nella lotta contro la povertà e le disuguaglianze di cui si parla nel progetto del messaggio. La cooperazione internazionale ricopre un ruolo fondamentale per la sicurezza. Pace e democrazia, stabilità e prosperità, tutela dell’ambiente e del clima e sviluppo sostenibile sono fattori internazionali di importanza fondamentale per il benessere della Svizzera. L’attuale proposta prevede che il finanziamento delle spese per il sostegno e la ricostruzione dell’Ucraina avvenga con il budget destinato alla CI. Ciò porterebbe nei fatti a una riduzione delle misure per combattere la povertà nei Paesi più svantaggiati del mondo – un obiettivo sul quale la CI si dovrebbe invece concentrare. Il budget per la cooperazione internazionale è quindi decisamente inferiore agli obiettivi che la Svizzera si è impegnata a rispettare. Ci permettiamo in proposito di attirare l’attenzione su un sondaggio condotto di recente dall’ETH di Zurigo dal quale emerge chiaramente la preoccupazione della popolazione svizzera sull’entità della povertà globale e le sue potenziali conseguenze anche per il nostro Paese. In quanto rappresentanti della comunità scientifica, esprimiamo inoltre le nostre riserve sulla necessità di mobilitare risorse dal settore privato a cui si fa più volte riferimento nel rapporto esplicativo. Studi recenti hanno infatti mostrato che mobilitazioni di questo genere sono possibili per alcuni settori, come quello industriale o minerario, ma difficilmente realizzabili per altri (ad es. per il settore sociale). Le unità di ricerca del Settore dei PF prenderanno posizione separatamente su altri contenuti del progetto di messaggio, esprimendo il parere della comunità scientifica in merito.

È possibile scaricare il documento di presa di posizione completo del Consiglio dei PF in formato PDF.

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Maryline Maillard

Head of EU and International Affairs

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3011 Berna

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